I miei viandanti

sabato 7 gennaio 2012

Passeggiate romane e ricordi d'infanzia nel giorno dell'Epifania



Siamo arrivati anche alle fine di queste feste! Siete sopravvissuti ai pranzi e le cene luculliani, ai cumuli di torroni, frutta secca, panettoni e dolcetti fatti in casa? Io benissimo anche perchè, come ho già detto lo scorso post,  davvero mi sono limitata, quest'anno, al minimo indispensabile.




Devo ammettere comunque che smontare tutti gli addobbi, riporre l'albero, le palle, i lumini, ogni anno mi fa un po' tristezza anche perchè, facendo l'albero all'ultimo momento, non ho neanche il tempo per stufarmi, e poi mi piace avere la casa tutta decorata, gli angoli con le candele accese, i lumini ad intermittenza tra i rami dell'albero. Su alcune mie iniziative decorative mio marito non è stato del tutto convinto, come una installazione di palle argento e blu che scendevano a grappolo dal lampadario del salotto  (lampadario e ventilatore insieme, per cui ho pregato che nessuno si sbagliasse e, per errore, facesse partire le pale invece delle lampadine) o come la graziosa decorazione di legno col babbonatale  Buone Festa  (in Cina evidentemente hanno solo una vaga idea della declinazione del plurale italiano)  che ha trovato inaspettatamente attaccata fuori dalla porta e su cui ha avuto qualcosa da ridire, ma da quell'orecchio non ci ho sentito e il babbonatale Buone Festa è rimasto attaccato al pomello.

Ieri mattina, il giorno della Befana, abbiamo avuto la pessima idea di arrivare al centro in motorino per farci un giretto dalle parti di Piazza Navona: era tantissimo tempo che non ci andavo proprio il 6 gennaio  perchè di solito ci vado prima, in un giorno non sospetto, a guardarmi le bancarelle e a fare fotografie.
Roma centro era un vero delirio, praticamente due milioni di romani più qualche milione di stranieri che cercavano di accalcarsi dentro questa meravigliosa piazza, tutti con pargoli e passeggini al seguito, in un tripudio di palloncini, clowns e giocolieri. Appena abbiamo visto la bolgia abbiamo cercato di dileguarci, ma evadere da quel girone infernale non è stato facile, perchè la gente infestava tutte le vie del centro, sia a piedi che in macchina, incuranti del vento freddo e gelido che tagliava la faccia come un coltello.



In effetti per i romani è proprio una tradizione, quella di andare a trovare la simpatica vecchina e, con la scusa, mangiarsi una di quelle meravigliose ciambelle delle dimensioni di una ruota di carretto, oppure lo zucchero filato, o anche le mele stregate dal colore rosso vermiglio, che paiono talmente belle e deliziose a guardarle ma che, una volta morse, si rivelano essere una semplice mela coperta di zucchero.
Però, quand'ero piccola non ci andava tanto il giorno dell'Epifania ma prima di Natale, sia per aggiungere qualche statuetta al presepio, sia per guardare tra le bancarelle di giocattoli e sperare che, magicamente, quelli desiderati approdassero a casa propria la mattina del 6 gennaio.

Era proprio la befana che i bambini aspettavano con più trepidazione, quella che a cavalcioni della scopa si incollava i regali più grossi, oltre che la calza piena di dolciumi, altro che le renne di Babbo Natale: un anno la vecchietta mi portò addirittura una fiammante bicicletta rossa e bianca (con le rotelle, perchè senza non ci sapevo andare), nonchè un intero supermercato di lattine, frutta e verdura con tanto di cestino da spesa, cosicchè inforcavo la bicicletta e mi recavo a fare la spesa nel supermercato, ancora ignara del fatto che mi sarebbe toccato farlo da grande, ma non per gioco e senza bicicletta.



Un altro anno mi arrivò invece un intero set di pentole e pentoline di rame (quelli di plastica ancora non esistevano), un altro ancora ben due servizi completi da tè in porcellana che ancora conservo amorosamente, anche se con qualche acciacco, poi  una sartoria con stoffe e modelli in cui si giocava a cucire vestiti per la bambola:  insomma, una sorta di preparazione al futuro mestiere di donnina di casa; d'altra parte andavo anche alle lezioni di arti femminili di sister Mary, nel doposcuola delle suore, dove ci insegnavano la nobile arte del ricamo, il cucito, uncinetto e maglia, mentre i maschi si scatenavano in cortile in giochi meno tranquilli.

Poi, archiviata questa fase, cominciò quella molto più fashion della mia collezione di Barbie ( dalla prima che aveva le gambe rigide come uno stoccafisso, poi quella con i capelli magici che si potevano arricciare, Barbie fotomodella con la macchina fotografica, Barbie sposa, la Hawaiana, la sportiva, la Superstar e così via, una vera e propria mania compulsiva di possederle tutte)  e ancora mi ricordo le bancarelle di Piazza Navona stracolme di  bambole ed accessori, abiti da sera, pelliccie e stole, abiti da cocktail, da ballo, da sposa e scarpe per tutte le occasioni (la quantità di scarpe di Barbie che ho perso in giro per casa e mai più ritrovato ha veramente dell'incredibile), per cui la Befana prese nota del mio cambiamento di gusti e nei vari anni mi arrivò il bagno verde  con la vasca che faceva le bolle, una sorta di idromassaggio ante litteram, la camera da letto tutta di legno con due letti a castello ( lo so, nel listino di Barbie non c'è mai stata, ma era bellina lo stesso), la cassaforte con i gioielli,  mentre il mio sogno segreto, la casa a vari piani con l'ascensore, quella costava quanto un appartamento vero ed occupava una stanza intera, per cui non ho mai conosciuto nessuna bambina fortunata che la possedesse.

Insomma, Piazza Navona e le sue bancarelle piene di giocattoli aveva davvero, per noi bambini, un fascino irresistibile! E voi, che ricordi avete delle Befane della vostra infanzia?

11 commenti:

  1. Laura io mi costituisco, non mi sono limitato affatto... e siccome queste tue foto mi hanno messo fame... mi vado a fare pure un dolce spuntino :-)

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  2. Io niente ricordi, che tristezza. I miei genitori mi facevano il pienone di regali per Natale (infatti ho un ottimo ricordo di Babbo Natale), ma per la Befana niente, neanche un dolcetto. Mi dicevano che lei non esisteva. La spiegazione è il loro punto di vista "educativo": il bambino non doveva ricevere regali 2 volte nel giro di poco tempo, una era sufficiente. Ma uffa!! A volte i genitori sono proprio strani.
    Comunque, la regola per gli altri bambini della mia zona era: camionata di regali sotto l'albero da Babbo Natale, e dolcetti nella calza da parte della Befana.

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  3. Anch'io quest'anno mi sono limitato moltissimo. Ci sono piatti che gusto solo una volta all'anno, appunto a Natale e Capodanno, come lo zampone e il cotechino con lenticchie, il torrone, la frutta secca e in particolar modo il pistacchio, l'inslata russa. Purtroppo quest'anno solo un pugno di lenticchie e una fettina di cotechino, un cucchiaio di insalata russa, un pezzettino di torrone morbido e niente frutta secca. Che tristezza. Ricordo con grande nostalgia le feste natalizie trascorse proprio aRoma 8negli anni 60!) dalle mie amatissime zie!

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  4. Da noi la befana era poverissima, quindi proprio solo qualche dolcetto...però mi hai fatto rivivere con molto piacere alcuni momenti della mia infanzia (i regali da noi arrivavano a santa Lucia) e anch'io ricordo la Barbie con le gambette rigide!
    Bellissimo post, ci sei mancata, a presto!

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  5. è sempre un piacere leggerti...ogni tuo racconto,ogni più piccolo ricordo diventa palpabile e respirabile....
    la Befana per me è sempre stata una vecchietta un pò isterica e anche un pò antipatica...non sempre mi portava il regalo e non sempre erano cose che mi piacevano....per i miei figli è diverso...il regalo c'è sempre e sempre nasce da un loro desiderio e credo che a loro sia anche simpatica .. io... a distanza di 30anni ..continuo a non sopportarla molto....poi se mi fanno gli auguri....

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  6. Grazie Laura, che bel racconto e che bei ricordi. Qui da noi passa(va) Santa Lucia. Mi ricordo che mio papà (io l'ho perso quando avevo 8 anni) faceva il giro della nostra casa (in piena campagna) con un campanellino. Lui, contadino, dalle mani grandi e ruvide, con i mano questo campanellino... Che ricordi. Ti abbraccio, Cat

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  7. Che bello questo racconto...
    A casa mia la befana portava solo dei dolcetti. Era troppo povera per fare regali costosi!!! Noi invece preparavamo un ristoro per lei (la stessa cosa la facevamo per Santa Lucia), così che potesse riposarsi e rifocillarsi prima di riprendere il suo giro: un bicchiere di latte, qualche biscotto e un paio di cioccolatini. Ha sempre ricambiato con grande generosità!
    Un abbraccio e BUON ANNO
    Francesca

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  8. che belli questi post pieni di ricordi, mi fanno tornare un po' indietro nel tempo anche se io ho ricordi molto recenti è sempre un po' malinconico ripensarci...

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  9. A me e mio fratello la Befana portava solo dolci, caramelle, gomme, cioccolatini (pochi) e un po' di carbone di zucchero. Avevamo, però, due calze della bisnonna, lunghissime e di lana vera, nelle quali entrava di tutto. Mi ricordo anch'io delle Barbie di tutti i tipi con cui ha giocato la nostra generazione. Tu conosci, per caso, un gioco che si chiamava "Barbie, la reginetta del ballo"? Era un gioco da tavolo che a me piaceva tantissimo. Ciao!

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  10. ... le bancarelle di Piazza Navona, le Mele Stregate, i palloncini... ^_^ .. che Natale sarebbe, senza tutto questo?

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  11. Dalle mie parti la tradizione della Befana non è molto sentita: i regali ai bambini li porta Santa Lucia o,meno frequentemente, Gesù bambino.
    Da polentona innamorata di Roma (dove mi reco almeno un paio di volte all'anno)trovo meravigliosa Piazza Navona con le bancarelle zeppe di befanine!...un paio d'anni fa mi sono anche fatta trascinare sulla giostra cavalli, eheheh...

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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