I miei viandanti

venerdì 9 settembre 2011

Racconti in arretrato


Vi sto trascurando in maniera indecorosa, davvero.

Ogni tanto incontro qualcuno che mi chiede, ma come mai non scrivi più? Hai pubblicato qualcosa ultimamente? E le foto di Barcellona?  E i post sui Musei che avevi promesso ( a proposito, per chi mi chiedeva del post su Keats: non l'ho mai scritto, mea culpa mea culpa mea culpa! Ho delle foto bellissime della casa e voluminosi appunti su Byron e tutta la sua combriccola di belli e maledetti, mi ci devo mettere ma rimando da due anni.)?


D'accordo, ho una marea di foto, di appunti, ricette che languiscono nel mio computer, per non parlare dei lavori di casa che rimando da mesi (le tende da cucire, il rivestimento del divano da sistemare, la cantina da ripulire e così via).

Non si può pretendere di essere sempre al top, ci sto provando: intanto ho cominciato a rimettere le mani in pasta, ho sfornato un paio di dolcetti niente male, dopo due mesi di biscotti industriali e fette biscottate per colazione. E poi credo di essere incappata in quello che potremmo definire il blocco dello scrittore: la pagina bianca che non vuole saperne di riempirsi da sola.

Credo che il motivo sia prendere un po' tutto troppo sul serio, come se il blog  stesso fosse una cosa seria, in cui scrivere solo cose intelligenti, umoristiche e molto interessanti. Mi spiace, non ce la faccio ad essere sempre intelligente, umoristica e molto interessante (anche se a volte mi riesce molto bene, ovviamente, ma devo impegnarmi molto). All'inizio scrivevo un po' come capitava, svolazzando qua e là a seconda dell'uzzo del momento, come fosse una sorta di diario virtuale. Poi ho cominciato a pensarci un po' troppo, come se dovessi vincere il premio Strega con le mie peregrinazioni mentali. Insomma, oggi e nei prossimi tempi non aspettatevi niente di particolarmente brillante, ma almeno cercherò di non pubblicare un post al mese, come sto facendo ultimamente.



In compenso la miciola sembra si sia ripresa perfettamente. Nei primi giorni era piuttosto affaticata e sonnacchiosa, ora sembra tornata esattamente quella di prima, e probabilmente quei giorni passati in gabbia ora per lei sono un brutto sogno, di cui si ricorda a malapena. Grazie a tutti quelli che hanno commentato e mi hanno scritto personalmente, confermandomi l'idea che in giro ci sono tante persone sensibili che amano  gli animali, che li considerano amici e compagni preziosi, e non come quei bastardi che li abbandonano e li maltrattano, che certe volte ti chiedi davvero chi sia l'essere umano e chi la bestia.

Per quanto riguarda la cucina,  ogni tanto ci provo, a fare qualcosa di diverso dalla solita fettina e patate lesse. Mi piace più fare dolci, non c'è verso, sono molto più portata, però stavolta mi sono cimentata nel classico gateau di patate, che io adoro e che mangio una volta ogni dieci anni, visto che non lo faccio mai. Era una ricetta che qualche decennio fa andava alla grande, soprattutto alle feste o alle cene, c'era sempre qualcuno che ne portava uno, davvero un piatto sfizioso da rivalutare, anche se la procedura è un po' noiosa (odio sbucciare le patate bollenti).



Questa ricetta l'ho assemblata seguendo in parte le dosi di quella di Cucina con Ale che trovate qui, però ci ho messo più patate, mi sembravano davvero poche: forse quella originale è ancora più sfiziosa, più ricca, la prossima volta la proverò nella versione del cuoco. Adoro il suo programma,  solo che quando lo fa lui sembra tutto facilissimo e fatto in dieci minuti, poi provate a farlo voi e vedete quanto tempo e quanti pasticci, la cucina ridotta ad un campo di battaglia con le patate appiccicate sui pensili e il lavandino pieno di pentole e piatti sporchi.



Gateau di Patate

900 grammi patate già lesse
4 uova intere
un fiordilatte da 250 grammi
mezzo bicchiere di latte
75 grammi di burro
100 grammi parmigiano
mortadella
pangrattato

Schiacciare bene le patate lesse (lessate in acqua fredda salata) ancora calde, quindi aggiungere il burro sciolto (tranne qualche fiocchetto da mettere sopra).
Aggiungere   le uove intere battute, il latte a filo, il parmigiano, un cucchiaio circa di pangrattato, il fiordilatte a pezzi ben scolato tranne qualche pezzetto (scegliete una mozzarella o un fiordilatte a pasta soda, non quella di bufala) la mortadella a striscioline (nella versione originale era un tocco unico fatto a dadini, io ce l'avevo a fettine).

Mescolare bene il composto, aggiustare di sale.

Imburrare una pirofila da forno, cospargerla di pangrattato, quindi versare il composto, livellandolo bene.

Aggiungere il fiordilatte rimasto, il burro a fiocchetti, cospargere di pangrattato, quindi infornare nel forno caldo a 180 gradi, sul secondo ripiano dal basso (il mio è a gas ventilato), per circa 30-40 minuti, quando avrà formato la crosticina sopra. Se lo volete ancora più croccante sopra, accendete pochi minuti il grill elettrico.

9 commenti:

  1. Come si suol dire: "Si fa quel che si può". Bentrovata. e' sempre un piacere leggerti.

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  2. Sono ansioso di leggere i tuoi post "disimpegnati", sono sicuro che sarà una piacevolissima lettura. Come sempre. e quindi, Laura, ti prego, scrivi, scrivi, scrivi!

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  3. C'è tanto bisogno di leggerezza perciò benvengano i post "non troppo sul serio"...
    Sono felice che la gattina stia sempre meglio e che tu abbia ricominciata a scrivere ricette, il tuo gateau di verdure ormai è diventato uno dei piatti preferiti in famiglia, ora non mi resta che provare questo di patate!

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  4. Il gattò (a Palermo lo chiamiamo così) mi piace tanto (soprattutto se lo cucina mia madre...). Sono contenta per la micina, il mio per ora mangia meno, mi sa che devo andare dalla veterinaria. Per il resto la cosa incredibile è che descrivi perfettamente dei meccanismi che mi appartengono tantissimo, però, per quanto ti riguarda credo tu sia interessante anche scrivendo la prima cosa che ti passa in testa! Evelin

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  5. che meraviglia questo gateau di patate!!!
    mi piace questa ricetta e credo che la proverò

    ^__________^

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  6. Il gattò (anche a casa mia si chiamava così,come da agavepalermo) è uno dei miei piatti preferiti, insieme alla parmigiana e pochi altri! Io, però, ci metto l'uovo sodo, mi piace ancora di più, anche se è più pesante. Apprezzo molto la tua applicazione costante alla cucina, grazie delle ricette.

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  7. Sono contenta che la miciola stia meglio! Comunque credo che qualche post più "rilassato" non faccia mai male :-)

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  8. ti leggo sempre volentieri... e bellissimo passare da qui.
    per il resto, anch'io latito ultimamente...
    ps. il gateau è buonissimo e mi ricorda l'infanzia, tra l'altro i miei bimbi lo mangiano sempre volentieri!

    baciotti

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  9. Sono nuova di questo blog, ci sono arrivata cercando qualche idea per cena (non ho fantasia quindi non so mai cosa cucinare)e qui di idee ne ho trovate molte, il gateau di patate non lo conoscevo l'ho fatto ed è piaciuto molto, è anche comodo, lo si può preparare in anticipo e farlo cuocere al momento che serve.
    Prima dei saluti vorrei ringraziarti di non scrivere solo cose intelligenti, umoristiche e molto interessanti; ci sono troppe occasioni in cui bisogna essere (o almeno sembrare) intelligenti ed interessanti e ogni tanto sapere che anche altre persone preferiscono essere un po' più, diciamo, leggere mi consola.
    Saluti a tutti e complimenti per il blog

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Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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