I miei viandanti

domenica 11 settembre 2016

Arrivo a Budapest, la città del fiume



Siamo stati nove giorni, e non siamo neanche riusciti a vederla tutta.

 
Io sono della scuola che per conoscere una città, conoscerla abbastanza, pochi giorni non bastano. Non mi basta starci tre giorni e vederne una parte, le cose più ovvie, magari girare in autobus, metro o (peggio ancora) quei bus a due piani che ti portano in giro. E’ comodo, lo so, saltare da un posto all’altro per vedere le cose più importanti, così puoi dire: ho visto questo, questo e quest’altro, sono stato, per fare un esempio banale, cinque giorni a Parigi e l’ho vista tutta.
Io ci sono stata cinque volte e ancora me ne manca una buona parte.

 E così per Budapest: in nove giorni abbiamo percorso circa  60  chilometri in battello, 60 in treno, abbiamo preso tram, trenini a cordigliera, tutte le metro e autobus che ci hanno portato  nell’estrema periferia ma soprattutto abbiamo macinato 110 chilometri a piedi. Perché per me il viaggio è così, non è riposo, non è vacanza in relax, è sudore, fatica, piedi doloranti  e gli occhi pieni di immagini, macchina fotografica piena di fotografie e tante esperienze da ricordare.

Budapest è davvero grande, bellissima  e talmente piena di cose splendide da vedere, che nove giorni non sono bastati. Siamo riusciti a visitare solo un paio delle centinaia di musei, abbiamo passato solo mezza giornata in uno dei venti impianti termali, ci mancano ancora un paio di quartieri. Però direi che i nostri 110 chilometri di scarpinate e le quasi 4000 fotografie mi hanno dato un quadro generale abbastanza puntuale della città, e quindi spero di darvi qualche buon consiglio.
Non so quanti post verranno fuori, più che un blog mi converrebbe scriverci un romanzo, intanto cominciamo da un primo giro panoramico della città, spero di invogliare chi non c’è mai stato ad andarci quanto prima, e chi l’ha già vista a ritornarci, magari per cogliere qualche altro particolare sfuggito la prima volta.


 Il nostro albergo, dalla faccia severa, in cemento in pieno stile sovietico, era semplice ma pulito, un po' vintage nell'arredamento,  in buona posizione, vicino ad una delle tante stazioni della città, la Nyougati  Pàlyaudvar  (l'accento va quasi sempre alla prima sillaba), una costruzione in vetro e ghisa fine Ottocento. Nella stessa piazza, un tempo elegante ma attualmente deturpata da una sopraelevate moderna,  c’è anche la stazione della metro 3.

Budapest ha davvero un’ottima rete di trasporti, pulita ed efficiente, di cui quattro linee di metropolitana con cui si raggiunge quasi tutta la Pest, la parte della città più animata, mentre Buda, oltre il fiume, è servita solo da due tratti di metropolitana e risulta meno ben collegata.
Se avete intenzione di non camminare tanto e state tanti giorni, vi conviene fare la tessera giornaliera, o meglio ancora settimanale: il biglietto singolo costa 150 fiorini (circa 1 euro e mezzo), il settimanale 4500 (circa 15 euro). Non potete comunque mancare la Linea 1, una delle prime realizzate in Europa, nel 1896: ha poche stazioni ma è rimasto inalterato il sapore fine Ottocento, con le stazioni in ghisa, mattonelle decorate e vecchio legno: è la metro che percorre tutta l'elegante  Andrassy Ut (si pronuncia àndrasci) fino al Parco Varosliget.




 Da qui si prende l’ultimo tratto di uno dei più lunghi boulevard ottocenteschi  e si arriva al Ponte Margherita, che unisce le due sponde all'altezza dell'Isola omonima, un polmone verde in cui gli abitanti della città amano passeggiare e fare sport .





 Budapest è, in realtà, non una città sola, ma tre città ben distinte, unificate nel 1873: Pest è la parte in piano, quella del Parlamento, quasi tutta ottocentesca e moderna, animatissima, piena di negozi e ristoranti. 


La parte di fronte è Buda,  srotolata su due colline,  la parte rimasta più intatta: popolata fin dal…il nucleo principale è costituito dal Palazzo Reale e il quartiere accanto, racchiuso dalle antiche mura.


Più avanti, oltre l’Isola Margherita, c’è  Obuda, che significa antica Buda.  Qui, persi tra palazzi moderni e sovietici, costruiti un po’ selvaggiamente dagli anni Cinquanta in poi, ci sono i resti  della città settecentesca, e soprattutto dell’antica Aquincum, insediamento romano  che era capoluogo della Pannonia Inferiore.



La prima cosa da dire è che l'Ungheria, pur facendo parte della Ue, non ha l'euro, ma il fiorino ungherese, che vale circa 30 centesimi e qualcosa, cioè ogni euro sono tremila fiorini. Questo ovviamente non aiuta, però diciamo che i prezzi sono più o meno quelli italiani, al ristorante si mangia anche con 10-12 euro, ma non è raro (come è capitato a noi la prima sera, quando ancora non avevamo capito bene il valore del fiorino) di spendere 50 euro in due in un ristorante vicino il Ponte Margherita, ( al Kiskakukk, in Poszony ùt. Non vi spaventate per le consonanti e gli accenti che mettono a piene mani in tutte le parole, dopo qualche giorni ci farete l'orecchio ). Tutto buonissimo, un filetto che si scioglieva come burro, però dal giorno successivo siamo stati un po' più attenti ai prezzi esposti fuori!

Il primo consiglio è, una volta arrivati all'aeroporto, di cambiare il meno possibile, perché quest'estate il cambio era circa 308, e lì hanno cambiato a 245, un vero furto.
Cambiate il minimo indispensabile, giusto per arrivare in città. Se volete prendere l'autobus, dall'aeroporto c'è l'autobus 200E che arriva al capolinea della Linea Metro 3 Köbanya-Kispest, altrimenti uscite e subito fuori c'è un servizio di prenotazione di taxi, quelli ufficiali, che con 7500 fiorini (all'incirca 25 euro) vi porta in città.

 Le nostre passeggiate sono iniziate a Pest, che è enorme e molto variegata: le cose da vedere sono moltissime, e non parlo solo di monumenti; in realtà, ogni strada meriterebbe un’occhiata, perché la cose più bella della città è la sua ricchezza architettonica. Noi a Roma siamo abituati ad una grande varietà di storia e stili, vedere un rudere romano accanto ad un edificio medievale con accanto uno barocco è una cosa scontata, quasi ovvia.  Budapest è una città che ha subito così tante perdite nel corso dei secoli, invasioni, incendi, bombardamenti, sembra quasi un miracolo come sia riuscita a darsi una veste moderna e contemporanea così elegante, dove ogni palazzo è un’opera d’arte, un volo di fantasia, ogni giardino un tripudio di fiori e aiuole coloratissime.  

 Ovviamente il nucleo stilistico è ottocentesco, in prevalenza Art Nouveau, ma palazzi pregevolissimi sono anche neo barocco, in neogotico classico,  in art Decò, in stile razionalista e anche contemporaneo, spesso uno accanto all'altro, e sono sparsi un po’ dappertutto, anche nei quartieri non proprio centralissimi. Non limitatevi, quindi, ai quartieri più famosi perché anche quelli limitrofi possono nascondere dei veri e proprio gioielli.





Io ho camminato tutto il tempo col naso all’aria, perché qualsiasi sperduta stradina presentava angoli estremamente suggestivi e per non perdermi nessun dettaglio, nessuna decorazione di quei palazzi pieni di fantasia. Questo significa che per scoprirla, per ammirarne tutta l’eleganza, bisogna camminare camminare camminare, qualche volta anche girando in tondo e tornando indietro.

La cosa migliore da fare è partire dal Lungo Danubio, una presenza davvero imponente e importante per capire la città, e  per avere una visione generale del centro, e quindi addentrarsi  nella fascia più vicina al fiume. I giorni successivi allargare il giro al quartiere ebraico e dintorni, quindi prendere l’Andrassy Ut e andare verso il Parco Varoslit. Due gite che consiglio assolutamente sono la gita in battello alla cittadina di Szentendre (Sant'Andrea, si pronuncia Séentendre, con le e chiuse), partenza alle dieci di mattina e ritorno alle sei di pomeriggio, e la gita di una giornata al Castello Reale di Godollo,  col treno.

Per darvi un’idea del percorso che abbiamo fatto, ecco il programma del nostro viaggio: è raro che io vada in giro per una città senza un progetto preciso, mi piace leggermi tutta la guida prima, in maniera da avere un’idea chiara di dove voglio andare, e quindi  approfondire il più possibile, anche in quartieri più lontani e magari meno turistici. A noi è mancato solo il Monte Gellert, di cose fondamentali, però abbiamo preferito approfittare delle Terme Szebecheny, anche se anche le Terme  Gellert, a Buda, dovrebbero essere bellissime.

Ovviamente  se il tempo è inferiore, io salterei le giornate di Obuda e Memento Park.

Giorno 1 Lungo Danubio, da Ponte Margherita al Ponte, Mercato, ritorno attraverso il centro
Giorno 2  Quartiere ebraico, sinagoga
Giorno 3 Buda e il Palazzo Reale
Giorno 4  Gita in battello fino a Szentendre
Giorno 5 Memento Park alla periferia della città, pomeriggio trenino a cremagliera sulla collina
Giorno 6 Gita a Godollo, in treno
Giorno 7 Obuda e Isola Margherita
Giorno 8  Andrassy Ut, Parco Varosliget
Giorno 9  Terme di Szebecheny, nel Parco Varosliget

Adesso vi faccio vedere il monumento più famoso della città, sul LungoDanubio, la prima cosa che abbiamo visto venendo dal Ponte Margherita e quello che compare in tutte le immagini della città. E' un edificio dalla mole davvero poderosa, di stile neogotico, costruito a partire dal 1884 e inaugurato nel 1904 ed è sede del Parlamento (è visitabile anche all'interno).







Un fronte dà sul fiume, e si ammira meglio guardando da Buda, oppure da battello, mentre il fronte interno affaccia su una piazza enorme, la Kossuth Lajos Tér (tér significa piazza, e va pronunciato con la e chiusa). La prima statua che si incontra è il gruppo bronzeo dedicato a Istvàn Istza, politico ungherese dell'inizio del XX secolo e ucciso nel 1918;  appena girato langolo un altro gruppo statuario in marmo, il memoriale dedicato a Lajos Kossuth nel 1952, politico che combattè per l'indipendenza dell'Ungheria dall'Impero austriaco nei moti di Indipendenza del 1848.







Di fronte si staglia la massiccia mole del Museo Etnografico, collocato in un pretenzioso palazzo di stile eclettico, il Népraizi Museum.






Girando l'angolo si ritorno sul danubio, in lontananza si vede la chiesa gotica di san Mattia, sulla sponda di Buda.


In tutta la città sono moltissimi i memoriali degli eventi tragici che hanno devastato la città: tra i più comuni le rovine della guerra (gli ungheresi furono alleati dei nazisti, e bombardati pesantemente sia da loro che dagli alleati nemici), e anche le violente repressioni della Russia sovietica che culminò, nel 1956, nella famosa invasione di Budapest, una ferita ancora aperta nella storia del paese.






La facciata laterale al fiume è decorata da una statua equestre bronzea di Ferenc II principe dei Transilvania, eroe nazionale ungherese che all'inizio del 1700 guidò la ribellione contro gli Asburgo.



Per ora il primo giro di Budapest è terminato, alla prossima con le romantiche rive del Danubio.


3 commenti:

  1. adoro Budapest, me se sono innamorata dopo poche ore che ero arrivata, foto bellissime!
    baci
    Alice

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  2. Non sono mai stata a Budapest e ti confesso che le tue immagini ed il tuo racconto mi hanno molto incuriosita :-)
    Grazie x averci portato in viaggio con voi...aspetto altri dettagli e altre foto ^_^

    RispondiElimina

Pellegrino che ti aggiri per queste lande incantate, mi farebbe piacere una traccia del tuo passaggio...

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