I miei viandanti

martedì 30 agosto 2011

Le sette vite dei gatti

E' stato un mese pesante, in tutti i sensi.


Il ritorno dalle vacanze che risulta sempre un po' traumatico, soprattutto quando sono tutti in ferie e tu no. Dei giorni talmente caldi, afosi e bollenti che mi sembrava di essere tornata indietro all'estate del 2003, quella in cui davvero rischiavi un infarto appena mettevi in naso fuori casa, oppure rischiavi di essere inghiottito dal'asfalto liquefatto dei marciapiedi, tipo sabbie mobili.

domenica 14 agosto 2011

Ritorni e partenze


Allora, siete in partenza, oppure già felicemente in vacanza, oppure infelicemente già tornati?

Io purtroppo appartengo alla terza categoria, le mie ferie sono volate via leggere e disordinate, senza aver avuto il tempo di rilassarmi completamente, anche se una decina di giorni in posti belli solleva comunque l'umore, almeno per un po'.

Maratea è bella come me la ricordavo, forse ancora di più. E' strano, quando si ritorna dopo tanto tempo in luogo, non lo si ritrova mai esattamente come lo si è lasciato, come lo si ricorda, soprattutto se sono passati tanti anni.

Molto spesso mi è capitato di rimanere davvero delusa da posti che nella memoria, oltre che carichi di ricordi, erano anche molto belli. Li ho trovati imbruttiti, magari rovinati dall'incuria, da cambiamenti troppo azzardati e inadatti, senza quell' aura magica che li avvolgeva come un sogno.
Alcune volte, ne sono convinta, non si può rivaleggiare coi ricordi, nessun luogo sarà esattamente come l'immagine che ci è rimasta nell'anima, come le sensazioni e le emozioni che vi si associano: ormai è un posto che non c'è più, che esiste solo nella mente, idealizzato, bello e prezioso proprio perché scolpito nel cuore.

Oppure, come in questo caso, mi sono accorta di ricordare poco, di aver fissato nella mente solo impressioni generali ma pochi particolari, e di vagolare nella nebbia per quanto riguarda nomi, luoghi, strade. D'altra parte, anche se dovessi tornare per esempio ad Oslo, al Cairo, a Copenhagen o a Mosca, sono sicura che, nonostante ne abbia delle immagini chiarissime nella testa anche grazie ad accurati servizi fotografici, mi muoverei esitante come fosse la prima volta, non ricorderei dov'era l'ostello, dove andavamo a mangiare, quali posti abbiamo visitato e quali no.


Sarà che con gli anni, con l'esperienza e con l'incalzante smemoratezza, ora sono molto precisa nei miei viaggi, sui miei taccuini rilegati in pelle annoto tutto, posti, alberghi, paesi visitati, nomi di strade, di ristoranti, itinerari e spese, incontri ed aneddoti, a futura memoria.
Così mi è successo in questo tratto di costa lucana, impervio e roccioso, verdeggiante e aspro, dalle acque color smeraldo e i colori accesi delle bouganvillee che si stagliano contro il cielo azzurro.

Mi sono ricordata la strada costiera, dov'era il nostro camping, alcune calette e molte altre cose, ma ci sono arrivata per caso e non ne ricordavo, o forse non li ho mai saputi, i nomi, e ho continuato a cercare per tutto il tempo una deliziosa piazzetta che ero sicura di aver visitato, e di cui avevo una immagine nitidissina nella mente, prima di concludere che era esattamente quella in cui avevamo l'albergo.


Sarà che con l'età e la saggezza si viaggia in maniera più attenta, più consapevole, si fa attenzione al dettaglio, comunque mi sembra di aver conosciuto più nel profondo questi luoghi, anche se quell'estate di tanti anni fa abbiamo visto molte più cose diluite in molti più giorni. Eravamo, forse, anche distratte dalle persone, dalle nuove conoscenze, per fare attenzione al resto, o semplicemente il modo di viaggiare dei venti anni è troppo diverso da quello dei quaranta, per poterli mettere a confronto.

Ho ripreso a lavorare appena tornata, per me l'estate è praticamente già finita da tempo, però vi auguro lo stesso buone vacanze e buon ferragosto, a risentirci presto!

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