I miei viandanti

domenica 27 luglio 2008

Au revoir!




E' arrivato il tempo delle valigie, anche se non troppo ingombranti, vista la brevità delle vacanze.




Vi lascio con un alcune immagini che ho scattato poco tempo fa al Parco dell'Acquedotto Appio Claudio, un posto mai visto e neanche immaginato, che ho scoperto grazie alla mia carissima amica Marta, che abita appunto da quelle parti.



E' incredibile come un posto praticamente allo stato brado riesca ad essere tanto affascinante, in piena fioritura...si tratta di un paesaggio tipico della campagna romana, tanto caro ai pittori dell'Ottocento (ricordiamo per esempio l'acquarellista Ettore Roesler Franz), che innumerevoli volte hanno immortalato queste rovine immerse nella pace campestre.



Nell'Ottocento erano per lo più aree destinate al pascolo, spesso malsicure e, non di rado, i coraggiosi che si aggiravano per queste strade venivano assaltati da briganti.

Ora è diventato un parco pubblico con ciclisti, sportivi che fanno jogging e mamme con i passeggini, ma almeno non ci sono più i briganti, almeno in apparenza.




Abbiamo passato un piacevolissimo pomeriggio tra papaveri e fiori di campo, all'ombra dei monumentali archi dell'acquedotto, assieme al piccolo Valerio Massimo, al quale è stato riservato un servizio fotografico con tutti i crismi.




Eccolo in tutta la sua bellezza...


Un saluto a tutti, arrivederci alla prossima settimana!

sabato 26 luglio 2008

Pronti per le vacanze!

Carissimi pellegrini,
oggi era il mio ultimo giorno di lavoro, da domani dieci giorni di riposo e poi, ahimè, di nuovo al chiodo, quest'anno passerò un agosto un po' anomalo, ma spero di rifarmi a settembre!
In ogni caso, al mio ritorno dalle passeggiate abruzzesi avrò sicuramente un mucchio di fotografie, la mia prima vacanza con la Nikon, penso che mi scatenerò, per vostra disgrazia.

Vi lascio con una ricetta estiva, a base di melanzane e pomodori al forno: l'avevo trovata tempo fa in rete, ma non mi ricordo in quale forum, mi dispiace: in ogni caso ho dovuto rielaborare tempi e modi di cottura, perchè le melanzane sono sempre difficili da cuocere al forno, alcune volte si cuociono subito ed altre non si cuociono mai.
I tempi di cottura che riporto sono una media ottenuta da varie sperimentazioni, dipende molto dalle dimensioni delle melanzane, ricordatevi però che più sono spesse e più sono difficili da cuocersi dentro.

Ingredienti:

  • Melanzane piccole
  • pomodori a tocchetti (anche pachino)
  • olive (facoltative)
  • parmigiano
  • basilico
  • aglio
  • olio evo
Tagliare ogni melanzane in tre parti, e incidete con il coltello ogni fetta a griglia, quindi mettete sotto sale grosso, a spurgare, per almeno un'ora (se volete essere sicuri che tutte le fette si cuociano in maniera uniforme, togliete una fettina anche dalle fette con la buccia esterna)
Sciacquatele, asciugatele, e disponetele in una larga teglia da forno antiaderente, oliata, salatele e mettete in forno caldo, sul secondo ripiano dal basso, a 220 gradi per circa 20 minuti.
Nel frattempo preparare un composto formato dai pomodori a tocchetti, le olive (se le avete), il basilico, aglio in grani, olio e sale.
Dopo circa 20 minuti voltatele, ora dovrebbero apparire come nella fotografia sopra, oliate di nuovo la teglia se necessario (le melanzane assorbono molto olio), salate, date una spolveratina di aglio, e farcitele col composto preparato prima.
Aggiustate di sale, condite con un filo di olio, e date una bella spolverata di parmigiano su ogni fetta.
Infornate di nuovo per altri 30 minuti circa, fino a quando le melanzane non saranno belle cotte.
Diciamo che la cottura totale dovrebbe aggirarsi tra i 45 e i 55 minuti totali.Spero domani di riuscire a fare un altro post per salutarvi tutti, ora vado a preparare i bagagli!

mercoledì 23 luglio 2008

Plumcake ricotta e pesche

Quest'inverno avevo una scatola di pesche sciroppate di qualità, avanzate dal cestino di Natale, e mi sono decisa ad utilizzarla per un cake alla ricotta, riuscito morbidissimo.
In questo periodo, con quest'abbondanza di pesche meravigliose, la ricetta funziona alla perfezione, anzi, è ancora più buona.

Ci sono due opzioni, per quanto riguarda le pesche: lasciarle a metà, che rende il plumcake più scenografico da presentare, ma lo rende anche più difficile da sformare, oppure farle a pezzi e mescolarle all'impasto, fate voi. Le fotografie si riferiscono alla prima versione.
Unica avvertenza, attenzione nello sformarlo, perché la ricotta e le pesche rendono la pasta morbida e umida, e si rischia di sfasciarlo.

  • 3 uova grosse
    240 grammi di farina
    180 grammi di zucchero
    Mezzo bicchiere scarso di olio di semi
    200 grammi di ricotta
    1 bustina di lievito vanigliato
    cinque mezze pesche, anche sciroppate
Battere con la frusta elettrica le uova intere con lo zucchero, montandole bene, poi aggiungere la ricotta e amalgamare bene il tutto.

Aggiungere a filo l’olio, continuando a montare il composto, quindi aggiungere gradatamente la farina mescolata col lievito.

Imburrare ed infarinare uno stampo da plumcake da 30 per 12 centimetri.

Versarvi il composto, quindi disporvi le mezze pesche sciroppate, affondandole in parte nella pastella. Mettere nel forno caldo a 180 gradi per circa 50 minuti-55 minuti (viene comunque piuttosto umido, a causa della ricotta).

martedì 22 luglio 2008

Peperoni ripieni alla Calabrese

Ho visto questa ricetta sul blog di Polinnia, Il gatto Gobbo, e mi ha tentato subito!
E' un modo creativo e saporito di mangiare i peperoni, una ricetta calabrese della bisnonna.

Il ripieno è a base di pangrattato, uova e pomodori sott'olio, io avevo delle olive di Gaeta e le ho aggiunte.

Siccome l'esperimento mi è piaciuto moltissimo, pensavo di elaborare anche una serie di varianti, tipo aggiungere del formaggio (feta, scamorza, emmenthal) oppure preparare un ripieno a base di carne macinata, tipo impasto delle polpette (così faccio contento mio marito).
La pagina dove trovate tutto il procedimento dettagliato, con le fotografie, è questa:

Io riporto solo le dosi che ho usato io (non ci ho messo i capperi perchè non li avevo, e il peperoncino non mi piace)

otto piccoli peperoni
1 scatola da 400 grammi di polpa di pomodoro a tocchetti
200 grammi di pangrattato
80 grammi di parmigiano
2 uova
olive di gaeta
pomodori secchi sott'olio
basilico fresco
aglio tritato
olio evo

Li ho cotti in una teglia pyrex oliata, e girati ogni 15 minuti, facendo attenzione a non romperli, a 220 gradi sul secondo ripiano dal basso, a forno freddo come suggeriva Polinnia.

La cottura è stata più lunga di quella di Polinnia, non so se dipende dal mio forno.
In tutto, un'ora e cinque di forno più dieci minuti di abbrustolimento col grill elettrico.

venerdì 18 luglio 2008

Marmellata di pesche



Gialle come il sole, profumate e dolcissime, sono uno dei motivi per cui adoro l'estate...

Stufa delle solite marmellate industriali, (anzi, confetture, perchè tecnicamente la marmellata sarebbe solo quella di agrumi, però il nome mi piace di più!), ho deciso di sperimentare la marmellata autoprodotta, e devo dire che non comprerò mai più un barattolo di prodotto confezionato (a meno che non sia una marmellata particolare, biologica e prodotta in un posto speciale), il cui sapore, in confronto a quello della marmellata fatta in casa, è decisamente altra cosa.

Veramente avevo gioà fatto un paio di sperimentazioni, tutte fallite, qualche anno fa: una marmellata di fichi, venuta buonissima ma, non essendo ancora pratica dell'imbarattolamento, ho fatto l'errore di riutilizzare vasetti vecchi, non hanno tenuto bene i coperchi ed in una settimana aveva fatto la muffa.



Poi ho provato a fare la marmellata di arance, mi si è attaccata al fondo della pentola, per cui aveva un retrogusto di bruciaticcio niente affatto piacevole. Peccato, perché il sapore prima che si bruciasse era ottimo, il prossimo inverno sicuramente ci riproverò.

Stavolta, forte della mia esperienza acquisita, ho provato con le pesche, ed il risultato è stato clamoroso, veramente un nettare degli dei.
 

La cottura dura due ore (non uso pectina), ma bisogna fare attenzione agli ultimi minuti perché rischia di attaccarsi al fondo della pentola, per quanto si usi lo spargifiamma e si mescoli accuratamente è comunque un momento critico. Ho preferito lasciarla più liquida per non farla attaccare, forse devo cambiare pentola, ma è riuscita squisita, in ogni caso!!



Ho guardato un po' in giro, ed alla fine ho elaborato tale ricetta:
Per circa 850 grammi di risultato (un vasetto da 500 grammi, uno da 250 gr più un po')

1kg di pesche (al netto, senza scarti)
500 grammi di zucchero
succo di un limone
un cucchiaio di liquore (facoltativo)

Tagliare a pezzi le pesche e metterle a macerare una o due ore con lo zucchero ed il succo di limone, dentro la pentola dove verranno cotte: questo passaggio, oltre ad insaporire la frutta, permette di non usare acqua durante la cottura, visto che uscirà fuori il succo delle pesche.


Mettere a cuocere a calore moderato, sullo spargifiamma, per circa due ore, mescolando spesso.
Dopo la prima mezz'ora, se preferite una marmellata senza pezzi interi, frullatela con il frullatore ad immersione, togliendola un minuto dai fornelli.

Fare attenzione all'ultimo quarto d'ora di cottura, che è piuttosto critico: nel caso tenda ad attaccarsi al fondo della pentola, spostarla sul fornello più piccolo.

Per regolarsi sul grado di densità, versare la marmellata su un piattino da caffè freddo di freezer: se tende a rapprendersi, è pronta. In ogni caso, la densità è un fatto di gusto personale: a me, per esempio, piace piuttosto liquida, tipo composta.
 


Nel frattempo che la marmellata si cuoce, sterilizzare i barattoli in una pentola di acqua fredda, facendoli bollire qualche minuto. Poi toglierli dall'acqua usando un utensile sterile (io uso una pinza per fritto) e disporli capovolti su uno strofinaccio pulito, e lasciarli asciugare bene.
Quando la marmellata è pronta, invasarla ancora bollente, pulire accuratamente con uno strofinaccio pulito o con carta da cucina l'imbocco del vasetto, meglio se con alcool da dolci (io sto usando del vinsanto che non so come altro smaltire), chiudere i coperchi e capovolgerli per almeno un'ora (io li ho lasciati anche di più).

Capovolgerli al dritto e controllare se il coperchio ha fatto il sottovuoto.

I vasetti devono essere riempiti bene, la marmellata che avanza mettetela in frigorifero e consumatela come al solito.
P.s. se le quantità di frutta variano, è probabile che vari anche il tempo di cottura.
Un secondo esperimento con due chili di pesche non ha richiesto supplementi, mentre un terzo fatto con 4 chili di pesche e due chili di zucchero, cotti nella stessa grossa pentola, ha richiesto tre ore di cottura, e la marmellata è riuscita con una lieve variazione del colore, meno arancione e più scura, ma buonissima e profumata lo stesso.
Quando la rifarò penso che farò due pentole da due chili ciascuna, il colore mi piace di più e si risparmia anche un'ora di fornelli!
 



In questi giorni caldi, in cui accendere il forno è una tortura e i dolci proprio mi viene poco di farli, una colazione con fette biscottate e questa marmellata così solare è comunque una delizia, non siete d'accordo?

giovedì 17 luglio 2008

Plumcake cocco e albicocca

Avevo promesso a Lo di partecipare alla sua raccolta di ricette con le albicocche, meraviglioso frutto di questa stagione, dalla polpa soda e profumata...che bontà!

Questo plumcake ha come ingredienti ricotta, cocco e succo di albicocca: in questo periodo, ovviamente, ci si può aggiungere il frutto fresco, e allora è perfetto!
Anche per quanto riguarda il succo, d'inverno si può usare il nettare, ora si possono anche frullare delle albicocche con latte o acqua fino a raggiungere la quantità indicata

  • 250 grammi di farina
  • 50 grammi di farina di cocco
  • 4 cucchiai abbondantidi ricotta
  • 180 grammi di zucchero
  • 2 uova intere
  • 250 ml di succo di albicocche
  • albicocche a pezzi, a piacere
Montare le uova intere con lo zucchero con lo sbattitore elettrico, quindi aggiungere la ricotta e il succo di albicocca.
Aggiungere la farina mescolata al lievito, quindi amalgamare, con un cucchiaio di legno, la farina di cocco.
Aggiungere i pezzi di albicocca, ed infornare in uno stampo 30 per 12 centimetri, a 180 gradi, per 40 minuti.

lunedì 14 luglio 2008

Crema e Polpette di melanzane

Questo periodo andare al mercato è una vera festa di colori ed odori: peperoni rossi, gialli e verdi, casse di pesche gialle e profumate, il rosso zuccherino dei primi cocomeri e susine lucide e succose.

E, ovviamente, grosse melanzane dalla buccia scura, pronte per essere trasformate in piatti semplici dall'inconfondibile sapore mediterraneo, soprattutto mescolate a sapori forti come aglio e basilico fresco: in questo modo, anche chi ha la sfortuna di rimanere in città, si può illudere di respirare l'aria profumata del mare oppure di passeggiare per i vicoli ombrosi e fioriti di qualche isola, persa nell'azzurro del Mediterraneo.

La crema di melanzane ha vari utilizzi, ma principalmente lo scopo è quella di conservarla sott’olio, per farne bruschette e crostini (è buonissima, viene chiamata anche caviale di melanzane ): un ottimo antipasto, molto estivo.

Si può usare, inoltre, per condire la pasta, come il pesto, oppure farne delle sfiziose polpettine al forno.
Per la crema :
Melanzane oblunghe, non molto grandi (sennò non si cuociono mai), da circa 200-300 grammi massimo

Olio evo, basilico fresco, aglio

Prendere delle melanzane oblunghe, di media o piccola grandezza, avvoltolarle bene nell’alluminio e metterle in forno caldo a 200 gradi, nel secondo ripiano dal basso, per almeno un’ora, anche un’ora e dieci: si devono presentare così.
Questo è un esempio di melanzana poco cotta: se fate caso alla parte finale, è ancora bianca, mentre dovrebbe essere più morbida e verdastra. Eventualmente provate a fare la prova col cucchiaino: se la polpa viene via facilmente, la melanzana è cotta, se invece fate fatica a cavarla, richiudete il cartoccio e rimettetela in forno altri 15 minuti.
Scartare i cartocci, spaccarle a metà e farle freddare. Scavarle con un cucchiaino, per ricavarne la polpa, che deve essere morbida e deve venir vi facilmente dalla pelle: scavare fino a lasciare solo la pellicola della pelle. Mettere la polpa in una ciotola, condire con basilico fresco tagliato sottile, qualche cucchiaio di olio evo, sale, pepe e aglio.

Lavorate con la forchetta, impastando bene. Dovrebbe venir fuori una specie di purea di questo tipo: eventualemente tagliuzzate i filamenti più consistenti con un coltello.

Per quanto riguarda l'aglio, se dovete imbarattolare la crema, allora va benissimo quello fresco tagliato piccolo. Se dovete fare le polpette, o lo togliete quando preparate le polpette, oppure usate quello secco in grani: se poi mangiare un pezzetto di aglio non vi crea problemi, allora va bene anche quello fresco (a me da fastidio).

Lasciare questo impasto ad insaporirsi per qualche ora, potete tranquillamente farlo il giorno prima e lasciarlo in frigorifero.
Vi metto anche l'etichetta che ho creato per il mio barattolame:

Per la conserva:

Riprendere l’impasto, controllate il sale.


Lavate accuratamente i vasetti, poi asciugateli nel forno caldo (grill elettrico con lo sportello semi aperto).


Quando sono bollenti e asciutti, tirateli fuori, fateli freddare cercando di non toccare il collo, quindi riempiteli con le melanzane, facendo attenzione a lasciare almeno un dito di spazio prima della ghiera: è importantissimo non riempirli troppo, perché questa crema tende a gonfiarsi con l’olio, e rischiate che vi si gonfia il vasetto (mi è successo).

Coprite con un velo di olio, facendolo penetrare bene nella polpa ( ricordate sempre di lasciare lo spazio), chiudete il coperchio stringendo bene, poi metteteli sul fondo di una pentola a bordi alti (tipo quella della pasta), facendo attenzione che ci siano almeno due centimetri di acqua sopra il coperchio dei vasetti, accendete il fuoco a calore moderato, e contate venti minuti di ebollizione.

Quindi spegnete il fuoco e lasciate che l’acqua si raffreddi (ci vuole qualche ora).

Quando l’acqua è fredda, tirate fuori il vasetto e controllate che si sia fornato il vuoto sotto il coperchio, altrimenti ripete l'operazione, magari sostituendo il coperchio.

Lasciate riposare almeno un paio di settimane prima di consumarla.

Io di solito preferisco fare vasetti da 250 grammi (uso quelli della Bormioli), ma si possono anche riempire vasetti più grandi, ovviamente.
In frigorifero si conserva parecchi giorni.
Il tempo massimo di conservazione a cui sono arrivati i nostri vasetti è stato di otto mesi, ma non perchè fosse scaduta, semplicemente perchè ce la siamo mangiata tutta!

Questa ricetta partecipa alla Raccolta del Gatto Goloso:


Polpette di Melanzane

Con questa crema, oltre che la conservazione sott'olio, si possono fare delle ottime Polpette al forno, mescolandola con patate lesse, parmigiano, pangrattato e uovo.

E' la ricetta gemella delle Polpette di Piselli al forno: fatte insieme per una cena si accompagnano benissimo, sia come antipasto sfizioso sia come contorno.

Per le polpette (circa 16, per 4 persone):
  • circa 900 grammi di melanzane (fatte a crema come spiegato sopra e già insaporite con basilico, olio e aglio)
    3 cucchiai di pangrattato con un poco di latte
    1 cucchiai di farina (facoltativo)
    3 cucchiai abbondanti di parmigiano


  • un uovo piccolo
    3 patate di media grandezza, lessate (facoltative, ma ci stanno bene)
    olio evo , sale e pepe
    Pangrattato per la copertura
Potete usare l’impasto dopo qualche ora che l’avete insaporito: mescolatevi tre cucchiai di pangrattato appena bagnato nel latte, un cucchiaio di farina e l’uovo battuto, quindi aggiungete le patate schiacciate (nella ricetta originale non c’erano, ma io avevo degli avanzi e li ho usati per fare la metà delle polpette, tanto per vedere la differenza: sono più buone quelle con le patate che quelle senza, comunque possono anche non esserci, nell’impasto), tre cucchiai di parmigiano e assaggiate di sale e pepe (io quest'ultimo non ce lo metto perchè non lo amo molto).

Fate delle palline con due cucchiai (il composto risulta un po' molliccio), passatele nel pangrattato e formate le polpette, poi disponetele in una teglia antiaderente appena unta di olio.

Passate in forno già caldo (secondo ripiano dal basso) a 180 gradi per circa 30 minuti, rigirandole a metà cottura, oppure quando si è formata una bella crosticina dorata.

Servire tiepide o a temperatura ambiente. Si possono tranquillamente preparare parecchie ore prima di servirle.

domenica 13 luglio 2008

Insalata estiva

Carissimi pellegrini che vi aggirate numerosi in queste lande incantate, scusate i post frettolosi e le visite ai vostri blog ancora più frettolose, ma stanchezza e stress cominciano a farsi sentire, e la prospettiva di passare quasi tutto il prossimo mese in città, causa lavoro, non mi rallegra di certo.
Però qualche giorno riuscirò a ritagliarmelo, verso fine luglio, spero di ritemprarmi un poco e magari fare qualche bella passeggiata in montagna, nella quiete e la bellezza dei monti abruzzesi (certo, speravo di fare di meglio, ma per quest'anno va così).

Sono in arretrato con Meme, premi e post, sorry...appena ho un po' di tempo mi rimetto in pari, promesso.

Per ora, solo una ricetta fredda, semplicissima, ma colorata e saporita, una insalata di pomodori, fagioli cannellini, tonno, uova soda, mozzarella, mais e olive che faccio spesso, soprattutto in questa giornate bollenti in cui non mi va di cucinare, oppure si va al mare e tornando è piacevole trovare il pranzo già pronto.

E' praticamente una valida alternativa ad un'insalata di riso o di pasta.

Io la faccio con questi ingredienti, ma è ovvio che con un po' di fantasia le varianti possono essere infinite.

Si può anche usare una scatola di condiriso, ad esempio, oppure verdure sottaceto, tipo giardiniera.

Ingredienti per 3-4 persone:


  • Pomodori rossi (anche pachino) a tocchetti
  • un uovo sodo a testa
  • una scatola di cannellini da 400 grammi
  • una scatola di tonno da 250 grammi
  • 1 mozzarella da 250 grammi
  • qualche cucchiaio di mais
  • olive a piacere
  • basilico fresco oppure origano
  • olio evo

Premi e Meme


Un altro premio dalla carissima amica Calimera, del blog La casa di Calimera:
Ecco il regolamento:
1. scrivere nel post il link del blog che vi ha premiati e indicare i blog che si intende premiare;


2.scrivere il link del post da cui ha avuto origine il premio, ecco il link con la traduzione del post:


Ed ancora un premio,stavolta della mia omonima Laura, dell'Antro dell'Alchimista.

Regolamento: (dal blog Pepe e Peperoncino)

Questo progetto parte come un premio quindi si svolgerà così:chiunque è libero di prendere il banner e postarlo nel proprio sito/blog poi dovrà:- avvisare me con un commento in questo post in modo che io lo linki in questa pagina, il banner è collegato alla lista quindi chiunque mette il banner porterà visitatori a leggere tutta la lista e quindi ad andare su tutti i blog.- bisogna poi nominare 4 blog amici che trattano di cucina (4 è un numero orientativo, possono essere di più come di meno).-

per evitare equivoci spiego tutti i passi:si riceve o si vede il progetto-premio allora si deve:

1 inserire uno dei banner (che è la foto di sopra facendo copia incolla del codice che trovate sotto la foto) nella parte laterale del proprio blog,

2 fare un post dove si parla di questo progetto e si deve inserire un link diretto a questa pagina,

3 nominare i 4 blog ed avvisarli.


E' molto facile, in quanto ci si comporta come con un meme, con la differenza che qui avrete un grande tornaconto: riceverete molte visite ed avrete un blog molto importante in quanto verrà visto da molti.
Grazie a tutte e due, prima o poi passerò anche a fare i Meme per cui sono stata nominata, perdono!
Ripeto, come le altre volte, che i blog che seguo regolarmente e che adoro sono moltissimi, li premio tutti ex aequo per non fare scorrettezze!

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