I miei viandanti

sabato 31 maggio 2008

Gateau di Verdure al Forno

Innanzi tutto grazie alla carissima Excalibur, che mi ha conferito un altro premio R-Evolution, mettendo come motivazione la varietà degli argomenti trattati e le bellissime fotografie (ma grazie!!!!).

E veniamo alla ricetta di oggi ( per il resto del Roseto dovete aspettare qualche giorno, purtroppo lavoro anche questo week end di festa e non ho molto tempo per assemblare qualcosa di intelligente).
Queste è una teglia di verdure facile da preparare e gustosissima! Tra l'altro è anche piuttosto dietetica, visto che le verdure si cuociono con un po' di olio e brodo vegetale. E' una delle numerose sperimentazione di Gateau di verdure che sto facendo in questi giorni, le altre ve le posterò prossimamente.

Ingredienti per una teglia Pyrex 22 per 28 centimetri (o antiaderente, ma nella Pyrex si presentano meglio)

  • 1 melanzana da circa 400 grammi
    3 grosse zucchine
    4 patate di medie dimensioni
    1 grossa cipolla
    2 mestoli di brodo vegetale
    Olio evo, sale e pepe

Tagliare le melanzane a rondelle (non troppo alte, massimo 3mm sennò non si cuociono) e metterle a spurgare sotto sale per un’ora, quindi sciacquarle.

Oliare il fondo della teglia. Tagliare le patate a fette, e cominciare a disporle sovrapposte nella teglia, quindi cospargerle di fettine di cipolla, due cucchiai di olio, sale e pepe.
Disporre le fette di melanzane, cospargere di cipolla, olio, sale e pepe.
Tagliare le zucchine per lungo, a fette non troppo spesse, e disporle in orizzontale, finire con le fettine di cipolla. Versare due mestoli abbondanti di brodo vegetale caldo, quindi sale, pepare e condire con un filo di olio.

Coprite con un foglio di alluminio.
Infornare a 200 gradi nel forno già caldo, sul secondo ripiano dal basso.
Togliete dopo 30 minuti l'alluminio, e continuate la cottura per almeno un'ora e 20, anche un'ora e trenta (in tutto).

Io ho cotto le verdure dopo pranzo per un’ora e 20, poi la sera ho infornato sotto il grill elettrico, con un filo di olio, per altri dieci minuti abbondanti.
Buon week end a tutti, voi che potete divertirvi e dormire fino a tardi...:-((

martedì 27 maggio 2008

Roseto Comunale, parte prima



Ed ecco, finalmente, le fotografie del Roseto Comunale!



Purtroppo la pioggia di questi giorni ne ha rovinate parecchie, ma quello che è rimasto è comunque spettacolare.

Le immagini sono talmente tante che postarle tutte è impossibile, anche se dividerò il post in varie parti. Allora ho aperto un album su Flickr con tutti i 167 scatti, e tre set delle migliori: l'indirizzo a cui potete vedere tutto il book rosesco è

questo
(cliccate su Slideshow, a destra), oppure potete accedere a due set (Roseto 1 e 2) cliccando sulle animazioni Flash della barra laterale del blog.

Se qualcuno volesse delle fotografie come Wallpaper, può scrivermi ed io gliele invierò in formato schermo.




Ed ora, una brevissima introduzione a questo splendido fiore: le informazioni le ho tratte da un Supplemento di Gardenia del n.217, le fotografie le abbinate io (spero di non aver toppato clamorosamente).

Non tutti sanno che la rosa classica, quella a gambo lungo, in realtà è il prodotto di ibridazioni moderne, non esiste in natura e non compare fino all'Ottocento.



Le cosiddette Rose antiche sono ad arbusto, per lo più a fiore semplice oppure di forma globosa, del genere Rosa Centifolia o Rosa Gallica. Le ibridazioni erano spontanee, non controllate.



Quelle che chiamiamo Rose Moderne cominciano ad essere ibridate all'inizio dell'Ottocento: si tratta della Rosa Tè (ottenuta nel 1838 con l'ibridazione tra un Ibrido spontaneo Perenne con una Rosa cinese) e degli Ibridi di Tè. Tutte queste rose avevano dei colori pastello, dal rosa chiaro all'albicocca.



Verso la fine dell'Ottocento viene ottenuto il colore Giallo.





Solo negli anni Settanta del Novecento vengono ottenute le cosiddette Hand Painted Roses, cioè le rose screziate.



Le rose si dividono in base al numero di petali, e possono essere

a fiore semplice



semidoppio




doppio



stradoppio



a coppa (che sono le mie preferite)




Sul prossimo post vi illustrerò nel dettaglio il bellissimo Roseto e il luogo in cui si colloca.

Buon compleanno Marta

Per una splendida mamma maggiolina, non potevo che dedicarti una splendida Rosa!
Auguri da Laura e Luca!

lunedì 26 maggio 2008

Clafoutis vanigliato alle fragole

Vi è mai capitato di comprare le fragole e scoprire, appena il giorno dopo, che sono già tutte acciaccate?
Ecco allora un metodo economico per riciclare delle fragole (ormai costosissime) non proprio nella loro forma migliore: un dolcetto semplicissimo, preso dal numero di questo mese di Cucina Moderna.
Le dimensioni della teglia Pyrex (i Clafoutis non vanno sformati, altrimenti si sfasciano) sono 20-massimo22 centimetri di diametro, viene un dolce di piccole dimensioni, morbidissimo, ottimo anche come fine pasto.

Se siete più di quattro, raddoppiate le dimensioni ( e anche la teglia, ovviamente).


Solo una piccola correzione sul latte (l'ho diminuito), sostituizione della panna con Yogurt, ho aggiunto anche un cucchiaino di lievito.

Ricetta:
250 grammi di fragole a pezzi
80 grammi di farina
60 grammi zucchero
2 uova intere
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 dl di latte
due cucchiai di yogurt
una bustina di vanillina


Montare le uova con lo sbattitore assieme allo zucchero.

Aggiungere il latte e lo yogurt, quindi la farina mescolata alla vanillina e al lievito.

Imburrare una teglia pyrex o ceramica da forno di piccole dimensioni (20-22 centimetri).

Disporre sul fondo le fragole, poi coprire con la pastella ed infornare nel forno caldo a 190 gradi per circa 35-40 minuti.

Sfornare e spolverare di zucchero a velo.

Due premi per me

Addirittura due premi con un colpo solo, e tutti dalla carissima Calimera, che conosco ormai da ben 25 anni e con cui ho condiviso un meraviglioso viaggio in Russia ma con cui, grazie alla realtà virtuale, sono in contatto più diretto rispetto a prima, meraviglie della tecnologia!

La lista dei miei blog preferiti sarebbe lunghissima, e anche quelli che mi aiutano a pensare! Tutte le persone che scrivono nel loro blog, pensano, si incuriosiscono, ricercano e sperimentano sono uno stimolo per la mente: dai loro blog traggo spunti di riflessione e nuove conoscenze, mi pare una cosa importantissima.

Per questo premio in blocco tutte le persone con cui condivido le mie passioni e le mie esperienze!

venerdì 23 maggio 2008

La meravigliosa musica di Yann Tiersen

Oggi niente ricetta, solo un meraviglioso pezzo al pianoforte del polistrumentista bretone Yann Tiersen, autore di colonne sonore di film come Goodbye Lenin e, appunto, il Favoloso Mondo di Amélie, da cui è tratto questo pezzo al pianoforte, che sicuramente avrete riconosciuto...



Aspettando che finalmente arrivi il sole, Buon week end a tutti!

martedì 20 maggio 2008

Plumcake all'arancia con glassa

Questo periodo, oltre che per gli impasti lievitati, mi è presa la fissa per i plumcake (da quando ho comprato lo stampo apposito).

Sicomme avevo un’arancia raminga per la cucina ( ma quando arriva l'estate, coi suoi frutti meravigliosi? mi sono stufata di mele, pere etc, voglio il cocomero!!), allora ho pensato di elaborare (un po’ a occhio) un dolcetto per utilizzarla: dolce e morbido, con una glassa aromatizzata all’arancia.
L'ho decorato con i confettini di zucchero colorati, ma si può mettere anche la granella di zucchero, oppure lasciare la glassa e basta. Questa glassa colorata (il colore è dato dall'arancio rosso) non vi sembra sia molto libidinosa?Per uno stampo 30 per 12 centimetri

260 grammi di farina
100 grammi di fecola di patate
150 grammi di zucchero
2 uova grosse
1 yogurt compatto
0,75 dl di succo d’arancia (la mia era rossa)
90 grammi arancio candito
Scorza grattugiata di arancia
1 bustina di lievito

Per la glassa
125 grammi zucchero a velo
2 cucchiai di succo di arancia

Battere con la frusta elettrica le uova intere con lo zucchero.
Aggiungere lo yogurt, quindi il succo di arancia.
Mescolare la fecola, farina e lievito, e aggiungerle al composto, sempre continuando a montare con le fruste elettriche.

Aggiungere l’arancio candito, mescolando delicatamente con un cucchiaio di legno.
Imburrare ed infarinare lo stampo, versare il composto e infornare nel forno già caldo 180 gradi (secondo ripiano dal basso) per circa 40 minuti.

Per la glassa: porre un pentolino con acqua sul fornello, poi disporvi sopra una ciotola di metallo oppure un pentolino più piccolo (non a bagnomaria, sopra), versare lo zucchero a velo.
Aggiungere due cucchiaio di succo, poi mescolare fino a quando si sarà sciolto lo zucchero.
Far riposare un paio di minuti, quindi colare la glassa sul dolce. La glassa si solidifica a temperatura ambiente.

Cospargere con i confettini prima che si solidifichi la glassa.

lunedì 19 maggio 2008

Pane di Altamura

Qualche tempo fa, siccome mi piace molto il grano duro, ho fatto il pane senza impasto solo con questo tipo di farina, ma il risultato non mi ha entusiasmato, perchè è rimasto un po' duretto.Allora sono andata a curiosare nell'interessante sito di Gennarino sul Pane fatto in casa, e ho provato a fare queste due pagnottelle che lui chiama Altamura (anche se pare che siano una libera interpretazione del vero Pane di Altamura).
I n ogni caso sono riuscite meravigliose, uno dei pani migliori che abbia fatto finora.
La pagina con le spiegazioni precise la trovate qui.
La ricetta, comunque, è questa (per due pagnottelle)

600 grammi di farina di semola rimacinata di grano duro
mezzo cubetto di lievito di birra fresco
400 grammi di acqua
1 cucchiaio di malto (io ci ho messo del miele)
15 grammi di sale

Tempi di cottura nel mio forno: 30 minuti sulla teglia da pizza con carta forno, i primi dieci minuti al massimo della Temperatura, poi a 220 gradi, voltandole dopo venti minuti, in tutto 30 minuti.

giovedì 15 maggio 2008

Budino di Pane e Frutta

Proprio questi giorni che ho la macchina fotografica che freme nella borsa, sto impicciatissima col lavoro per cui, purtroppo, la gita programmata per sabato al Roseto va a farsi friggere: mi rifarò domenica, spero, dai miei genitori, e magari riesco ad organizzarmi per le rose per lunedì.
Nel frattempo mi sono resa conto di avere decine di ricette già pronte con le fotografie: alcune magari le rifarò, ma alcune sperimentazioni ve le beccate con le foto racchie, tipo questa.
L’altro giorno ho provato a fare il Babà di Artusi: stupidamente ho seguito la ricetta sull’Enciclopedia della Cucina di Repubblica, senza andare a controllare l’originale.

In alcuni casi ho riscontrato degli errori negli ingredienti, ed anche questa volta, mentre facevo il dolce ( a tripla lievitazione) ho pensato che fosse così: l’impasto, che secondo la ricetta andava lavorato a lungo, era colloso e assolutamente non lavorabile, almeno così pensavo io. Difatti, ero convinta che andasse lavorato con le mani, tipo pasta lievitata o pasta frolla, visto che si tratta, come la brioche, di un tipo di pasta con lievito di birra a lunga lievitazione.


Alla fine, per impastare decentemente, ho dovuto aggiungere per 150 grammi di farina ai 260 della ricetta, e già la cosa mi suonava male. Però ha lievitato benissimo, e alla fine sembrava uguale a quello della foto.

Invece il risultato, al pari del famoso Kugelhupf, è stato abbastanza deludente, anche non se non disastroso come quello: poco dolce e un po’ secco, tipo pan brioche, sembrava più una ricetta salata che dolce.
Per curiosità sono andata a controllare la ricetta originale, mannaggia a me: nelle istruzioni di Artusi, infatti, era specificato che l’impasto andava lavorato sì a lungo, ma non sul piano con le mani, bensì nella ciotola col mestolo, praticamente al pari di un ciambellone o della frolla all’olio.
Per non buttare il tutto, ho deciso di provare, come l’altra volta, ad utilizzare il dolce per fare un budino di pane, sperando di trovare, stavolta, la ricetta giusta.
Ed infatti, per fortuna, ho trasformato un pezzo del babà in qualcosa di morbido e commestibile.
La dizione era Budino di Pane e Frutta, su un vecchio numero di Cucina Moderna, e tale ve lo riporto. Ho cambiato qualcosa negli ingredienti, tre uova forse sono troppe, meglio metterne due, inoltre ho saltato il primo passaggio, cioè la rosolazione dei cubetti di pane in 30 grammi di burro.
Il dolce non è riuscito affatto male, morbidissimo (anzi, attenzione a rovesciarlo perchè si sfascia facilmente).
La seconda sperimentazione del Babà è andata meglio, ma quella ve la posto la prossima volta.
Ricetta, per una teglia da 22 centimetri, meglio se a cerniera (questa nella foto è la versione rovesciata, con uno stampo dal fondo leggermente tondeggiante):

  • 300 grammi di pane briochato (o morbido)
    2 uova grosse
    50 grammi di zucchero (di più se il pane non è dolce, il mio lo era, essendo un babà)
    2,5 dl di latte
    Un pugno di uvetta ammollata (nel mio già c’era)
    1 mela
    1 pera


Fare a pezzi il pane e metterlo in una terrina capiente, versarvi il latte e mescolare bene col mestolo, in maniera da formare una poltiglia.

A parte, montare con la frusta elettrica le uova intere con lo zucchero.

Unire le uova al pane, quindi aggiungere una mela e una pera a dadini, e mescolare bene.
Ungere abbondantemente uno stampo da 20-22 centimetri, cospargerlo di zucchero e versarvi il composto.

Pareggiarlo bene, quindi infornare nel forno caldo a 180 gradi, sul ripiano centrale, per 50 minuti.


Farlo freddare, staccarlo con delicatezza dalle pareti della teglia, quindi capovolgerlo su un piatto e spolverizzarlo con zucchero a velo.

martedì 13 maggio 2008

Un regalo speciale

Ed' arrivato l'ultimo regalo di compleanno, quello più desiderato, a cui ha partecipato in massa tutta la famiglia: no, non sono i pomodori, ovviamente
Ma una macchina fotografica d'eccezione (e non tacciatemi di pubblicità occulta, please)
la meravigliosa Nikon D-80, reflex semi-professionale ad altissime prestazioni

:-))
Questo è il mio corredo completo, con la gloriosa meccanica FM2 a sinistra e la nuova Digitale a destra: ora sì che sono soddisfatta!

Voi non mi potete vedere ma sto saltellando per la stanza in preda ad una gioia incontenibile!
Un grazie cumulativo a tutti quelli che hanno partecipato al mio regalo, graziegraziegraziegrazie!

Comprata ieri e subito sperimentata oggi con una ricetta semplice, ma era solo una scusa per pubblicare le prime fotografie col mostro.
Risultato: colori meravigliosi, il rosso dei pomodori è perfetto, nonostante la luce scarsa (infatti piove)...per non parlare della definizione e la nitidezza, che purtroppo sul blog non si può apprezzare adeguatamente...

Ingredienti:

  • 2 pomodori rossi a persona, tondi e maturi (ma non troppo)
  • 1 cucchiaio abbondantedi pangratto a pomodoro
  • olio evo
  • sale, basilico, aglio
Tagliare la calotta ai pomodori, tenendola da parte, scavare col coltello i pomodori badando a non romperli, e mettere il ricavato in una ciotola, sugo compreso.

Aggiungere il pangrattato, sale, aglio a pezzetti (o in polvere), il basilico tagliati fine e un filo di olio: impastare fino ad avere un composto omogeneo e umido (assaggiare per regolare di sale e odori).

Mettere i pomodori in una padella oliata, riempire i pomodori del composto, un filo di olio su tutti i pomodori e spargere la farcia che avanza sul fondo della padella.

Coprire ogni pomodoro con la sua calotta, salare tutte le calotte, quindi aggiungere un bicchiere di acqua sul fondo della padella.
Cuocere a fuoco dolce, col coperchio semichiuso, per circa 15-20 minuti, fino a quando i pomodori sono ammorbiditi e il sughetto rappreso.

Non vedo l'ora di mettere alla prova la macchina al Roseto Comunale, ovviamente fino a Domenica pioverà, e ti pareva! Comunque ci sarà tempo che imparare ad usarla bene, e rispolverare le mie polverose nozioni di Still Life!

Scusate il post auto-celebrativo ma ero troppo contenta del mio giocattolino, ora mi dovrete sopportare nel mio delirio fotografico anche peggio di prima, sorry!

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